MarvelIT presenta
# 41
BREAKWORLD NON DIMENTICA
di Carmelo Mobilia
L'astronave Elysius era un'enorme astronave usata per l'evacuazione di piccoli pianeti messa a disposizione dal principe di Titano, Eros, alias il Vendicatore noto come Starfox.
Ne aveva permesso l’uso allo SWORD per facilitare le operazioni di rimpatrio dei criminali alieni che suo fratello, il folle Thanos, aveva radunato per distruggere la Terra e la Galassia.
Questa fungeva come Quartier Generale spaziale per le navette con a
bordo i prigionieri che da lì sarebbero partiti in direzione delle varie
destinazioni, per poi rientrare a fare rapporto.
Le operazioni erano iniziate da parecchie settimane ormai, e quasi tutte
stavano rientrando dalle rispettive missioni.
L'astronave con a bordo Johnny Storm era da poco rientrata; a dare il
benvenuto alla Torcia Umana fu il suo miglior amico, Ben Grimm alias la Cosa.
<Eccoti di ritorno poppante. Non ricordo l'ultima volta in cui noi
quattro siamo stati separati tanto a lungo!> esclamò Ben, andandogli
incontro.
<Si, in effetti hai ragione. Sai, se fossi venuto con me ti saresti
divertito… le occasioni di menare le mani non ci sono mancate...>
<Davvero?>
<Oh si; grazie a me... e ad un piccolo aiuto da parte di un nuovo
amico, ho evitato un dirottamento da parte degli Spettri Neri... una specie di
Skrull ancora più disgustosi, se possibile.>*
*= nel numero scorso.
<Mi stai prendendo per il culo?>
<Chiedi a chi era a bordo se mento, bello.>
<Cavoli... solo la mia missione è filata liscia? Una rottura di
scatole infinita... non mi sono mai sono annoiato tanto. Comunque quello che
t'è successo è niente rispetto a quanto ha fatto tua sorella... quando me
l'hanno raccontato quasi stentavo a crederci!>
<Sarebbe a dire?>
<Stando a chi era a bordo con lei... tutti, nessuno escluso, giurano
che tua sorella a fatto il culo al Gladiatore!>
<GIURA!>
<Sì! Pare che si sia dovuta battere con lui in una specie di processo o una cosa del genere... beh, credici o no, Suzie l'ha steso davanti a tutti!>
<Io... cioè, è incredibile! Quella specie di punk spaziale è forse il
tipo più tosto dello spazio, e mia sorella l'ha battuto?>
<Davanti ad una marea di gente! Ah! 1000 punti per i Fantastici
Quattro!>
<E Reed cos'ha detto?>
<La nave di Gommolo non è ancora rientrata alla base. Stavamo giusto
andando a contattarlo.>
Proprio in quel momento però Johnny e Ben videro una marea di agenti
SWORD veniva sbalzati in aria.
<Che succede?> si domandò la Cosa.
<Andiamo a vedere> disse Johnny infammandosi e volendo in quella
direzione.
Trovarono Susan furiosa e sul piede di guerra.
<Voglio un'astronave, e la voglio adesso!> gridava la donna.
<Sue... cos'è successo?> chiese Johnny.
<Si tratta di Reed.> rispose lei <Gli è successo qualcosa e non
vogliono dirmelo. Voglio raggiungerlo ma non vogliono darmi un mezzo.>
<Beh sarà meglio che cambino idea, altrimenti scopriranno che succede
quando è tempo di distruzione!> disse Ben pronto a battersi.
Si ritrovarono circondati da degli agenti SWORD; questi non
rappresentavano un problema per loro, ma le cose si complicarono quando ad essi
si aggiunsero i Nova Corps.
<Per il vostro bene, vi intimiamo di arrendervi.> disse una di
loro, puntandogli contro il pugno, pronto ad emettere una raffica.
<Dietro di me> disse Susan, alzando il campo di forza.
<FERMI TUTTI!> si udì.
Ad emettere l'ordine, il comandante dello SWORD Abigail Brand.
Anche i Nova eseguirono l'ordine, in quanto la donna che era con lei, il centurione Nova Irani Rael di Rigel, era la Nova col più alto grado in loco e concordava con la Brand.
<Credo ci sia stato un malinteso, Susan Storm> disse la donna coi
capelli verdi.
<Malinteso, Brand? Avete perso contatti con la navicella di Reed!
Comunicate tramite i caschi dei Nova Corps, e da quanto ne so, poche cose posso
interrompere le loro comunicazioni... ergo, è successo qualcosa a mio marito, e
tu vuoi impedirmi di andare a soccorrerlo!>
<Non torneremo a casa senza di lui!> aggiunse Johnny, ancora
infiammato.
<Andiamo Abigail... credevo che tu e Reed foste amici. Non posso
credere che vuoi metterci i bastoni tra le ruote!> le disse Ben.
Anche dietro gli occhiali a specchio della Brand si poteva avvertire il
suo sguardo severo.
<Non sono abituata a vedere messa in discussione la mia autorità>
disse la donna <ma dato l'evidente stato di preoccupazione, per questa volta
sorvolerò. Quello che intendevo dire, Susan, è che non posso permettervi di
andare da soli. Questa è una missione SWORD in stretta collaborazione con il
pianeta Titano e il corpo dei Nova. C'è un protocollo da rispettare.> disse,
con un tono duro. <Ora, se mi dai il tempo di coordinare il resto delle
operazioni e di organizzarmi dando le nuove disposizioni, sarò lieta di venire
incontro alla vostra richiesta.>
<Mi darai un'astronave?> chiese Susan.
<Farò più di questo. Vi accompagnerò io stessa.> rispose la donna.
In un posto sconosciuto dello spazio.
Reed Richards riprese conoscenza, stordito ed indolenzito. Si accorse subito che qualcosa non andava, in quanto il suo corpo non gli rispondeva; delle manette gli bloccavano i polsi.
Non manette normali, ma sofisticate manette cibernetiche che gli
impedivano di usare i suoi poteri. Le stesse che utilizzavano per i prigionieri
alieni.
Fece immediatamente mente locale e si ricordò dell'evasione a bordo
della sua astronave, e sopratutto di chi l'aveva organizzata.
<Kruun!> urlò rabbioso.
<Vedo che ti sei ripreso...> disse il mostruoso alieno.
<Che ne è stato del resto dell'equipaggio?> chiese subito Reed.
<Sono pulviscolo nello spazio.> rispose Kruun.
<Li hai … uccisi.>
<Eliminati dal primo all'ultimo. E' stata una bella esplosione.>
<Mio dio... tutte quelle vite....>
<Spazzate via, come tutte quelle dei mie nemici!> ringhiò il
mostro, afferrandolo per bavero <ed è solo per un mio capriccio che tu e il
tuo amico non avete avuto lo stesso fato!>
L'amico a cui faceva riferimento era Starfox, ferito e massacrato – ma
ancora vivo – disteso poco distante da lui.
<Ma non temere... ho dei progetti per voi. Pagherete per i vostri
crimini.> disse, con un tono che non faceva presagire nulla di buono.
Il loro viaggio proseguì senza altre interazioni. Reed si faceva mille
domande sul dove fossero diretti e che cosa potesse volere Kruun da loro due.
Atterrarono su di una pianura desertica. Il pianeta aveva un atmosfera
respirabile e dei cieli rossi.
Fu la sola cosa che Reed potè notare. Intorno a loro non c'era anima viva.
Kruun e i sui seguaci osservarono quella che pareva una sofisticata
bussola e scelsero una direzione.
<Dove stiamo andando? Chiese Reed.
<Zitto terreste!> disse uno degli uomini di Kruun, colpendolo al
ventre.
Lui e Starfox vennero imbavagliati e incappucciati.
. . .
La città era circondata da enormi mura metalliche. Le sentinelle
aprirono le porte, pur tenendoli sottotiro, e alcuni soldati locali li
scordarono verso una struttura a piramide ricoperta di un metallo bluscuro.
Vennero accompagnati verso quella che era a tutti gli effetti la sala
del trono, dove vennero annunciati.
<Siete al cospetto di Ord, il leader supremo di New Barsoom.>
Il “leader supremo” come era stato definito, era un alieno di
Breakworld, esattamente come Kruun.
Indossava un'armatura blu scuro e aveva un insolita placca metallica sul naso.
<Quando mi hanno detto che eri tu non volevo crederci... dovevo vederlo con i miei occhi! Kruun, il feroce Powerlord di Breakworld, il mio ex signore e padrone che viene qui a chiedere umilmente udienza... stento ancora a crederci!>
<Ord... vedo che te la passi bene...> rispose Kruun a denti
serrati.
<Non posso dire lo stesso di te, a quanto vedo!> disse ancora Ord
in tono sprezzante.
<Ora, è per la mia insaziabile curiosità che ho accolto di sentire
quello che hai da dirmi... prega che sia qualcosa per cui valga il mio tempo,
altrimenti per quanto sia rinnomata la sua abilità in combattimento, non ti
servirà per avere salva la vita!>
<Vengo con un'offerta, Ord. Sei stato un grande primo ministro per Breakworld quando io ne ero il Powerlord ...>
<Prima che tu mi esiliassi, vuoi dire... prima che mi obbligassi a lasciare
il mio pianeta come un fuggiasco!>
<L'alternativa era la tua morte!> rispose senza paura Kruun <I
tuoi trattati con gli altri pianeti stavamo mettendo in crisi diplomatica il
nostro pianeta! Il consiglio voleva la tua testa! Dovevo farti dimettere!
Stavamo affrontando una guerra e ci servivano alleati... alleati che tu, con la
tua scarsa diplomazia, non riuscivi a procurarmi!>
<Sei davvero un ingrato a parlarmi così! Io non ho fatto altro che
far rispettare il tuo volere, sul nostro pianeta e con gli stranieri!>
sbottò Ord, visibilmente infastidito, ma dopo in breve riprese il controllo.
<Che cosa vuoi adesso?>
<La mia proposta è la seguente: anche io sono stato deposto ed esiliato dalla mia patria. Breakworld adesso è una democrazia pacifica, dove i miei talenti non sono più richiesti. Vengo da te ad offriti le mie abilità. Voglio essere il tuo ministro della guerra.
Ord scoppiò in una fragorosa risata.
<Tu il mio ministro? Cioè tornare alla situazione di prima ruoli
invertiti? Non so se ridere oppure offendermi per la tua richiesta.>
<Non è così assurdo, se ci pensi. Insieme abbiamo lavorato bene,
schiacciato i nostri nemici e gli oppositori. Nessuno aveva il coraggio di
opporsi a noi. In fondo, non mi sono mai sentito in grado di amministrare un
impero... quella era la tua prerogativa. Io sono un guerriero, per natura
voglio combattere e uccidere. Tu indicami i tuoi nemici, e io te ne libererò.
Per celebrare la nostra unione, ti ho portato due doni...>
Tolse i cappucci a Reed e Starfox.
<Questo è Eros di Titano, figlio di Mentore. Sono certo che rammenti
ancora l'arroganza e la supponenza con cui su padre ci negò appoggio e
rifornimenti, bollandoci come animali indegni. Sono certo che è di tuo
gradimento....>
Gli occhi di Ord brillarono.
<Quest'altro invece è Reed Richards della Terra. Costui ha aiutato
Eron e il suo consiglio di traditori a trasformare il glorioso impero di
Breakworld in una … democrazia!> esclamò, come se la parola gli procurasse
disgusto.
<Breakworld è divenuta una democrazia a causa di costui e tu sei
stato esiliato? AHAHAHA! Posso immaginare l'odio che hai per costui...>
Ord si alzò dal trono e andò incontro ai prigionieri, imbavagliati e
immobilizzati.
<Reed Richards della Terra... perchè il tuo nome mi dice qualcosa?>
Uno dei consiglieri prese la parola.
<Sire, costui è colui che salvò la vita a Galactus, il divoratori di
mondi. Il suo nome è noto, in certi sistemi solari. Subì anche un processo in
cui venne assolto.>
<Il salvatore di Galactus? Davvero? Tu hai salvato il divoratore di
mondi? Dio, diventi ogni minuto più interessante....> disse con un ghigno
sul volto.
<Kruun di Breakworld, io accetto la sua offerta. Non posso dire che i
tuoi non siano doni interessanti e la sua qualifica di combattente non può che
giovare a New Barsoom. Da oggi sarai il mio campione, allora!> disse,
poggiandogli una mano sulla spalla.
<Per il terrestre non nutro alcuni interesse … lo manderemo nelle
fosse... voglio vedere come se la caverà lì colui che ha salvato il divoratore
di mondi... > poi si rivolse a Starfox:
<Ma il figlio di Mentore.... oh, lui si che è prezioso!> esclamò
afferrandolo per il capelli
<Pagherai con ogni oncia del tuo corpo il disprezzo e l'ostilità che
tu padre ha riversato su me e il mio popolo!> disse, con un tono carico di
odio.
A bordo di una navicella SWORD, in mezzo allo
spazio assiderale.
L'astronave aveva a bordo i resto dei Fantastici Quattro, la direttrice
Abigail Brand e il centurione Nova Irani Rael.
Stavano ripercorrendo a ritroso il percorso fatto dalla nave di Reed.
<Questa è la posizione da dove ci ha trasmesso l'ultimo rapporto del
Ranger Nova Ramot Te> disse la rigelliana <sinceramente però, non so cosa
speravate di trovare qui...>
<Da qualche parte dovevamo pur partire, no?> le rispose Ben, seccato.
In effetti era stato un gesto impulsivo, fatto più di pancia che
razionalmente; Reed era scomparso in mezzo allo spazio, non in un vicolo.
Quante speranze c'erano di trovare un indizio?
Eppure, sembrava comunque l'unica cosa da fare.
<Secondo la loro tabella di marcia, mancavano ancora diversi pianeti
sui cui dover atterrare.> notò la Brand <Non ci resta che attraccare sul
prossimo in lista e provare ad indagare.>
<Non sarà una passeggiata.> disse Johnny <Mi pare una pista un
po' debole.>
<Setacceremo tutto il pianeta se necessario> rispose Susan
risoluta <Ritroverò mio marito a qualunque costo.>
Nessuna osò contraddirla. Nessuno l'avrebbe lasciata sola, ma
l'osservazione della Torcia Umana era vera: non avevano molto su cui lavorare.
Occorreva un indizio, qualcosa che indicasse loro cosa fosse accaduto.
A volte però il fato ascolta gli uomini e fa loro un dono.
<C'è qualcosa di insolito, lì.> notò Irani Rael.
<Di che parli?> chiese la Cosa.
Il centurione Nova non rispose, uscì dalla navetta e si mise in volo
verso quella cosa che il suo elmetto gli aveva segnalato.
Rientrò pochi minuti dopo, con sottobraccio qualcosa.
<Ma che ha in mano?>
domandò Ben <Pare una testa...>
<Oddio... non è quella di Reed, vero?> disse Johnny spaventato.
Il cuore di Susan parve fermarsi per un momento.
<No... non è quella di un uomo.> osservò meglio la Brand.
Irani salì a bordo e mostrò loro cosa aveva raccattato.
<Questo è Registratore. E' stato costruito dal mio popolo.>
<Si, mi ricordo di questa specie di C3PO... era a bordo
dell'astronave di Reed.>
<La sua testa fluttuante nello spazio non significa nulla di buono,
temo.> osservò la Torcia.
<Forse lui sa dirci cos'è successo a Reed e al resto dell'equipaggio.
Se in grado di ripararlo?> le chiese Susan.
<Fortunamente si. La memoria centrale non pare danneggiata.>
Anche la Brand si mise al lavoro.
Insieme smanettarono con fili e circuiti per diversi minuti.
Sembrava di assistere ad un intervento al cervello, fortunatamente senza
sangue né organi.
Poi, miracolosamente, gli occhi del robot ripresero a funzionare.
<Salve, Irani Rael.>
<Registratore... cos'è successo alla vostra astronave?>
<Osservazione: c'è stato un' evasione di prigionieri. Hanno preso il controllo della nostra nave, poi sono saliti a bordo delle scialuppe e l'hanno fatta esplodere.>
Susan andò nel panico e afferrò la testa.
<Reed era a bordo? Non si è salvato nessuno?> chiese, agitata e
preoccupata.
<Osservazione: no, non c'è stato alcun sopravvissuto all'esplosione. Tutti quelli rimasti a bordo sono deceduti. Ma il dottor Richards non era a bordo al momento della detonazione.>
Queste parole, seppur pronunciate con grande freddezza, riscaldarono il
cuore dei presenti.
<Ne sei certo?> chiese ancora Susan, stavolta speranzosa.
<Affermazione: assolutamente sì. Prima che i prigionieri facessero esplodere il nostro mezzo, ho visto chiaramente il dottor Richards e il principe Eros di Titano venire trasportati su di un altro mezzo di trasporto. Erano entrambi immobilizzati e privi di sensi.>
<Sono stati fatti prigionieri. Questa è una buona notizia.>
esclamò Johnny.
<Almeno momentaneamente. Cosa sai dirci del suo rapitore?> domandò
Abigail Brand al Registratore.
<Osservazione: identità del soggetto: Kruun, powerlord di Breakworld. Risulta sulla lista dei deceduti quando Galactus ha divorato il suo pianeta. Stando al rapporto fornitoci dai terresti, è stato fermato dalle forze congiunte di colui che chiamate Capitan Bretagna e alcuni supereroi europei. Dicono sia stato l'ultimo degli alieni a deporre le armi.>
<Kruun di Breakworld? Non è il tizio
che, stando a Eron e ai tizi che abbiamo aiutato tempo fa* , è stato ammazzato
dall'araldo di Galactus?> disse Ben.
<A quanto pare è in qualche modo sopravissuto e ha rapito Reed.> osservò Susan <E adesso andiamo a riprendercelo. Metti la rotta per Breakworld.>
<Negativo> la interruppe Abigail
<stando ai rapporti che ho ricevuto, Breakworld ha impostato un nuovo tipo
di governo. Un essere come Kruun non può tornare lì, è impossibile.> mostrò
loro il suo file sul suo sofisticato palmare a cristalli liquidi. Questo mostrò
un ologramma dello stesso Kruun.
<Ho letto la sua scheda. Sarebbe come
se Hitler tornasse oggi in Germania.>
<Hai il suo file lì dentro?> chiese
Johnny.
<Ce ne sono 213, ma è in aggiornamento.
Tengo qui tutte i potenziali tiranni alieni che possono prendere di mira la
Terra.>
<Prendi sul serio il tuo lavoro,
eh?> osservò ancora il più giovane dei Fantastici Quattro.
<La pista di Kruun è l'unica che
abbiamo. Dobbiamo comunque batterla.> disse Susan, spazientita.
<Non necessariamente.> osservò Ben.
<Che vuoi dire?> gli chiese la
Torcia.
<Testa di latta qui ha parlato di un ammutinamento... di un'evasione di massa, giusto? Dunque questo Kruun non ha fatto tutto da solo. Ora, stando a quanto dice Abigail, lui non può più tornare a casa.... ma che mi dite degli altri? Alcuni di loro lo faranno. Per cui, dico io, diamo la caccia ad uno degli altri evasi e ci facciamo dire dove può essersi andato a nascondere il topo di fogna che ha rapito Reed.>
<E come intendi farlo?> chiese la
Brand.
<Proprio come avevi detto tu
all'inizio: se ne hai occasione, torni a casa dopo essere stato in gattabuia.
Allora, dico io, cerchiamo il pianeta più vicino a questo punto di cui era originario
uno dei prigionieri, poi lo andiamo a cercare e dopodichè lo troviamo e lo
facciamo cantare.>
<Ha senso.> osservò Irani Rael.
<Si... non è molto, ma è l'unica cosa
sensata da fare.> disse Abigail.
<E' un buon piano, Ben. Funzionerà.>
disse Susan risoluta.
New Barsoom.
<AAAAAAAAAAAARGH!> gridò di dolore
Reed Richards, mentre gli impiantavano nel petto un dispostivo elettronico.
<Questo giocattolino si chiama “disco
dell'obbedienza”... un delizioso manufatto di Sakaar. Se cerchi di ribellarti,
di fare qualcosa che non ci piace....> una forte scarica elettrica
attraversò il corpo di Reed Richards, provocandogli un altro grido di dolore
che divertì i suoi carcerieri.
<Ci siamo capiti, vero? Kruun dice che
sei un cervellone, per cui do per scontato che non ti serva un altro esempio.
Ora alzati e vai all'armeria.>
<Perchè? Cosa volete che faccia?>
chiese Reed.
<Cammina e lo scoprirai.> disse la
guardia.
Reed pensò che lo volessero obbligare ad
arruolarsi, o mandarlo in qualche missione pericolosa... non immaginava
minimamente il fato che avevano in serbo per lui.
Lo portarono davanti ad una specie di
rastrelliera, dove c'erano spade di vario tipo, elmi, scudi e armature.
Di colpo gli fu tutto chiaro.
<Un'arena... volete dei combattimenti tra gladiatori!> esclamò
<Ma allora sei davvero un cervellone!
Congratulazioni, ci hai preso!> disse ancora la guardia.
Reed non potè che obbedire e impugnare le
armi. Prese una spada, uno scudo e una cotta di maglia metallica. Non poteva
evitarlo, la scarica neurale che il disco di obbedienza rilasciava era troppo
per la sua fisiologia umana, non avrebbe potuto reggerne troppe. Era davvero
costretto ad eseguire l'ordine.
<Il grande Ord in persona ha chiesto di
vedere la tua esibizione... devi esserne onorato! Ora va dentro e cerca di
stare vivo per cinque minuti, almeno!> disse la guardia, spingendolo sulla
piattaforma volante che lo avrebbe scortato al centro dell'arena.
Reed stava valutando il da farsi.... i
suoi poteri erano spariti, sicuramente bloccati in qualche modo dal disco
dell'obbedienza. Non poteva usufruirne nell'imminente combattimento.
<Non ho mai fatto a pugni in vita mia,
prima dell'esposizione hai raggi cosmici... la mia esperienza in battaglia
accumulata negli anni sarà sufficiente?> si domandò, ma temeva la risposta.
La sua mente andò a Susan, ai suoi figli,
a Ben e Johnny... per la prima volta dopo tanto, tanto tempo, Reed Richards
aveva paura.
Un altra piattaforma arrivò il suo
contendente. Era un umanoide, un uomo leone.
<Salute a te. Io sono Thun di Mongo [1] . Non sono felice per quanto sta per accaderti...> disse.
<Ascolta Thun, forse insieme noi...>
ma la sirena che dava inizio al combattimento risuonò e Thun iniziò la sua
carica: i colpi della sua ascia andavano ad infrangersi sullo scudo di Reed.
Erano colpi vigorosi, la sua forza era
notevole, di certo maggiore rispetto a quella di Reed.
<AAAAH!> esclamò lo scienziato,
quando il colpo dell'uomo leone lo scagliò a terra, facendogli perdere lo
scudo.
<Mi dispiace...> disse il rivale
alieno, mentre la sua ascia s'abbatteva su di lui.
D'istinto, Reed cercò di balzare
all'indietro, spinto dalla disperazione, e fu sorpreso quando il suo gesto lo
porto a diversi metri dal punto in cui si trovava prima.
<Ma che diavolo...> esclamò Thun.
La mente scientifica di Reed ci mise
appena un secondo per intuire cosa stava accadendo.
<E' la minor gravità. E' minore che
sulla Terra.> e per verificare questa
sua teoria, compì un altro balzo, questa volta in avanti, per recuperare la sua
spada persa prima.
Aveva quasi la sensazione di volare:
atterrò proprio sul punto desiderato.
<Si, è come pensavo... quando siamo
atterrati non me ne sono potuto accorgere perchè ero ammanettato e trattenuto,
ma ora che sono libero... sono più agile e veloce. I miei movimenti hanno
maggiore dinamicità!> disse, con ritrovato entusiasmo.
Capì immediatamente che poteva
aggiudicarsi l'incontro.
Thun infuriato tornò alla carica, ma Reed
lo schivò nuovamente. Ancora, e ancora, e ancora: tra balzi e schivate, per
l'uomo leone risultava imprendibile.
<Sta fermo, dannato!> gridava
frustrato.
Reed non era affatto un grande spadaccino, né aveva intenzione di
colpirlo con la spada.
Avrebbe potuto farlo, ma non c'era sete di sangue in lui, né era quello
il suo nemico.
Utilizzando la sua maggiore agilità, si limitò a colpirlo con dei calci
volanti, più e più volte, fino a quando il suo possente avversario crollò.
La folla che assistette allo scontro parve divertirsi.
<Davvero insolito. Non l'avevo previsto. Forse vale la pena tenerlo
in vita...> pensò Ord, che aveva visto l'incontro.
<Devo approffittare della minor gravità per fuggire. Presto, finchè
sono ancora tutti sorpresi...> Reed prese la rincorsa e iniziò a compiere un
balzo dopo l'altro, sempre più alti: il suo intento, imitando lo stile di Hulk,
era quello di uscire fuori dall'arena a furia di salti, ma proprio quando si
trovava sopra gli spalti, una forte scarica lo attraversò, facendogli perdere i
sensi.
Contraxia.
Seguendo le coordinate fornite da Registratore, Contraxia era il pianeta
più vicino di cui era originario uno dei prigionieri evasi dall'astronave di
Reed.
La testa del robot, collegata dal computer dell'astronave, stava
mostrando delle immagini.
<Osservazione: questo è il profilo di Keryn, il vostro ricercato. Razza: Contraxiano. Occupazione: mercenario. Reati precedenti: contrabbando interstellare di armi, furto, omicidio. Ha appoggiato regimi alieni reazionari. Esperto nell'uso di diverse armi da fuoco.>
<I Contraxiani sono generalmente una razza pacifica> fece notare Abigail Brand <ma questo tizio pare davvero una carogna della peggiore specie. Un farabutto. Avrà sicuramente dei contatti nella malavita.>
<Esattamente> le fece eco Irani <Dovremo cercare tra i bassifondi della capitale. Stando al database dei Nova Corps, è da lì che provenivano molti dei suoi complici che abbiamo arrestato in passato per crimini interstellari.>
<Tsk. Questo posto fa schifo... e fa freddo. Assomiglia alla Russia...> notò Ben.
In effetti, la struttura di alcuni palazzi contraxiani ricordavano
l'architettura sovietica, e pure le cime dei palazzi innevati contribuivano
all'assomiglianza.
<Per fortuna il loro aspetto non è tanto diverso dal nostro. Dovremmo
riuscire a passare inosservati.> disse Johnny.
<Quello è il problema minore. Posso renderci invisibili. Quello che
mi preoccupa è trovare questa carogna e fargli dire dove possiamo trovare
Reed.> esclamò Susan.
Il suo disagio e la sua rabbia repressa erano evidenti.
<D'accordo, ecco come ci muoveremo. Irani, te ci seguirai a distanza
… la presenza di un centurione Nova metterebbe Keryn in allarme. Agirai solo
quando ti chiameremo; fino a quel momento, non dare nell'occhio.> le disse
Abigail < Noialtri invece faremo il giro dei locali malfamati chiedendo di
lui. La nostra storia di copertura sarà che stiamo cercando di fare un colpo al
Tempio del Sole, e ci servono uomini ed armi. Per questo andiamo a chiedere di
lui. Ben, se te lo chiedono, te sei un mercenario Kronaniano.>
<Cos'è un Kronaniano?> chiese.
<Sono alieni di Pietra originari di Ria, nel sistema di Saturno. I
Kronaniani sono abbastanza beligeranti. Questo dovrebbe dare maggior
credibilità alla nostra storia.>
<Umpf. D'accordo.>
<Allora muoviamoci; prima troviamo questo verme, prima ci facciamo
dire dove hanno portato il mio cognatino.> disse Johnny.
I pensieri di Susan andarono a suo marito.
<Reed, amore mio.... ovunque tu sia, resisti; sto venendo a
prenderti!>
New Barsoom.
Quando Reed riaprì gli occhi, non sapeva dove si trovava. Era dolorante
e confuso, di nuovo.
Ci volle qualche istante prima che si ricordasse gli ultimi eventi.
<Dove s-sono?> chiese, portandosi le mani sulla nuca dolorante.
Si accorse con disappunto che il disco dell'obbedienza era ancora
saldamente ancorato al suo petto.
<Sei negli alloggi dei gladiatori. Tieni, mangia.>
L'uomo leone con cui si era battuto poco prima si stava prendendo cura
di lui.
Gli porse una scodella con dentro un'insolita poltiglia grigiastra.
<Non ho mai visto nessuno combattere in quello strano modo. Mi ha
totalmente spiazzato.> aggiunse ancora l'uomo leone <Ma credo che se tu
avessi voluto, avresti potuto uccidermi. Invece, non mi hai mai colpito con la
sua arma, neppure una volta. Se sono ancora vivo, lo devo a te.> riconobbe
<Come ti chiami?>
<Mi chiamo Reed Richards... e no, non aveva alcuna intenzione di
ucciderti. Per come la vedo io, non sei mio nemico, se pure tu porti quel disco
sul petto. Sei prigioniero e costretto quanto me.>
<E' così infatti.>
Reed si sentiva affamato, ma si chiedeva se quel cibo che gli avevano
offerto fosse commestibile per lui.
<Mangia pure. E' assolutamente adatto alla tua fisiologia di
terreste, te lo garantisco.> disse una voce alle sue spalle.
Reed si voltò per osservare il suo interlocutore: alto più di due metri,
magro, dotato di quattro braccia e di due accuminate zanne che sporgevano dagli
zigomi.
<Come fai a sapere che sono un terrestre?> gli chiese Reed con
curiosità.
<Perchè soltanto i terrestri si muovo in quel modo, qui su New
Barsoom.>
<Un terrestre?Ah! Questo spiega un mucchio di cose...> esclamò
Thun < I terrestri sono capaci di imprese assolutamente folli! Mio padre li
elogiava... ne conobbe uno, diceva che fosse coraggioso e anche un po' folle...
ma saranno stati almeno 100 anni che non sento parlare di loro. Credevo si
fossero estinti.>
<Sembri saperne molto> chiese ancora Reed all'alieno verde
<Come ti chiami?>
<Mi chiamo Tar Tarkas [2], e sono originario di quello che voi terrestri chiamate Marte.>
<Saresti un … marziano? Sei diverso da quelli che ho conosciuto io.
Erano una forma di vita non umanoide, senza arti, e usavano dei Tripodi in
battaglia. Loro hanno attaccato il mio pianeta ben due volte.>
<Senza dubbio ti sarai imbattuto su coloro che hanno conquistato il
nostro pianeta originario, spingendoci ad immigrare. Ma quelli non sono i
marziani originali. Io lo sono.>
<Cos'è successo alla tua gente?> chiese Reed, incuriosito: pur in
quella situazione anomala, la sua sete di conoscenza non si placava.
<Secoli addietro la mia gente viveva su Marte. C'erano diverse razze umanioidi che vivevano lì... la mia, i pelleverde, e quelli dalla pelle rossa, del tutto simili a voi terrestri. Quelli che tu definisci marziani arrivarono da Giove... una branchia bellicosa della razza Q'wrrlin [3]. Ci abbiamo combattuto per decenni prima di venire battuti dalla loro tecnologia superiore. Quando eravamo di soccombere però fu il nostro campione a prendere una grande astronave per i viaggi interstellari e a suggerire la fuga verso un altro pianeta, evitandoci l'estinzione. Era un terrestre, proprio come te.>
<Affascinante.... e come si chiama, quest'uomo?>
<John. John Carter.> rispose Tar Tarkas.
CONTINUA.....
LE NOTE
NOTA 1: L'avversario di Reed è un omaggio ad un famoso fumetto degli ani
30: Thun l'uomo leone è uno degli alleati di Flash Gordon, il celebre eroe
creato da Alx Raymond. Ovviamente il terrestre a cui fa riferimento nel
racconto è proprio lui. Questo che appare qui è il figlio di quel personaggio.
NOTA 2: Tar Tarkas è invece uno dei personaggi di John Carter di Marte,
creato da Edgar Rice Burroughs. Al contrario di Thun e Flash Gordon, John
Carter di Marte e Tar Tarkas hanno avuto una traspozione a fumetti targata
Marvel, negli anni 70.
NOTA 3: I Q'wrrlin sono una razza aliena creata da John Byrne su Alpha
Flight. Stando a quella storia, si estinsero secoli fa per una guerra civile.
Data la somiglianza con i Marziani della Guerra dei Mondi di H.G. Wells, ho
valutato che una frangia di essi arrivarono secoli prima su Marte – all'epoca
popolata dai personaggi di Burroghs – e conquistando il pianeta, per poi
tentare di espandersi pure sulla Terra. Mettere in continuity i marziani di
John Carter con quelli della Guerra dei Mondi è una idea che ho preso da Alan
Moore e dalla sua Lega degli straordinari Gentlemen.
Carmelo
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